Milano, Stadio San Siro: 12-06-2004

 

Corriere della Sera 13-06-2004




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CD1 (74m58)

- Cosa vuoi da me
- Fegato, fegato spappolato
- Cosa succede in città
- Non basta niente
- Anymore
- Portatemi Dio
- Come stai
- Hai mai
- E...
- Sally
- Stupendo
- Interludio
- Stendimi
- Buoni o cattivi
- Domenica lunatica

CD2 (75m53)

- Rewind
- Senorita
- Stupido Hotel (pres. band)
- C'è chi dice no
- Gli spari sopra
- Siamo soli
- Un senso
- Bollicine
- MEDLEY: Brava / Cosa c'è / Brava Giulia / Dormi dormi
- Vivere
- Siamo solo noi
- Canzone
- Albachiara

 

 

 

 

 

 

 

 

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Review / Recensione La Stampa 13 giugno 2004 pagina 4 sezione: MILANO

La lunga notte del Blasco con i 75mila a San Siro Repubblica

La storia si ripete. E la famiglia di Vasco è sempre lì ad aspettarlo, a farsi cullare dall' unico re italiano del rock and roll. Si allarga, anche la famiglia, ogni volta che il Blasco torna a San Siro, aumentata a 75mila anime contenute a malapena dalle tribune del vecchio Meazza. «La storia si ripete», urla l' altoparlante. Ore 21.06, il prato è scosso da una specie di terremoto. Vasco entra in scena, cappellino verde militare, sgargianti occhiali rossi, jeans, maglietta nera e trench di pelle. L' onda d' urto è violentissima. «Buoni o cattivi. Giusto o sbagliato. Questo è l' inizio». Il re risponde con la furia di Cosa vuoi e per un attimo lungo lo stadio diventa un vascello in preda allo tsunami. C' è un' emozione nuova, una devozione particolare per Vasco 2004. E non basta l' attesa per le canzoni dell' ultimo album o la data milanese mancante rispetto alle tre dell' estate scorsa a spiegarle del tutto. San Siro è zeppo di striscioni come mai nelle sei apparizioni precedenti del rocker modenese. Citazionisti(«Generazione di sconvolti», «Siamo solo noi»), aggiornati («Buoni o cattivi? Noi siamo con Vasco»), esistenzialisti («Oggi mi sento un Dio, domani non sto in piedi»), naturalmente elettorali («Noi votiamo Vasco», «Ho votato Vasco», «Io voto Vasco») vista la giornata. Ma ci sono anche i presenzialisti («Ogni volta a San Siro senza parole»), i senza speranza («Vasco è una malattia che non va più via»), i viziosi («Qui belli e sani con un cannone tra le mani», «Vasco vuoi da bere?»). Presenti da Pontoglio, Samolago, Cavallasca, Corbetta, Ossona, Arosio, Pistoia e si fa prima a contare chi non c' è. Così il lungo e afoso pomeriggio di attesa diventa dolce. Col pallone che vola da un angolo all' altro del prato plastificato del Meazza in una partita infinita. Con la ola che dalle 17 comincia a scuotere le tribune. E i bagarini che, in anticipo rispetto all' orario solito della vendita, offrono terzi anelli a 60 euro. I Kinky? Una mezz' ora di ottimo livello, quella della band messicana e Simone che mietono consensi, meno però dei Doors e degli Stones sparati dagli altoparlanti. Ma quando, sotto l' enorme ragno metallico piazzato sui tappeti arancioni del palco, i tre maxischermi si animano con l' immagine del Blasco, è l' ora di ripartire. Vasco non si risparmia. Dopo la botta iniziale, tiene altissima la tensione con una Fegato spappolato acida all' estremo e una divertente Cosa succede in città in chiave funky, preceduta dal finto pistolotto politico: «Questa sera dovrei fare un discorso. Un discorso serio. Nonostante l' equilibrio politico. Vota Antonio, vota Antonio, vota Antonio». I pezzi dell' ultimo album sono già digeriti dal suo popolo. E così i cori per Hai mai e Any more raggiungono il livello di decibel di Sally e Stupendo, durante le quali si accendono anche i bengala, in parterre come in tribuna. Unico impedimento, si fa per dire, il livello degli alti delle casse che riduce per qualche istante in poltiglia sonora la voce del Blasco e la chitarra di Solieri. Ma Vasco va avanti come un bulldozer. Dopo l' interludio strumentale vagamente psichedelico, torna sul palco con una sgargiante camicia tropicale e cavalca, una dopo l' altra, Buoni o cattivi, Domenica lunatica, Rewind, Stupido hotel, C' è chi dice no e Gli spari sopra. Pausa emotiva con Siamo solo noi e Un senso prima del gran finale con Bollicine, Vivere (con dedica a Massimo Riva scomparso cinque anni fa), Siamo solo noi e Albachiara. I 75mila salutano felici: Vasco è in forma e ha ancora un bel pezzo di strada da fare con loro. Stasera alle 21 si replica.
- MASSIMO PISA


Corriere della Sera 12-06-2004


 

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