Ancona, Palarossini: 16-10-2009

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Il mondo che vorrei

 

Albachiara

 

Playlist

- un gran bel film
- cosa vuoi da me
- ieri ho sg. mio figlio
- la nostra relazione
- ogni volta
- gli angeli
- domenica lunatica
- dimentichiamoci questa città
- vivere senza te
- anima fragile
- colpa del whisky
- ad ogni costo
- interludio
- sono ancora in coma
- delusa
- quanti anni hai
- stupido hotel + presentation band
- un senso
- deviazioni
- gli spari sopra
- il mondo che vorrei
- sally
- dillo alla luna
- incredibile romantica
- hai ragione tu
- ridere di te
- occhi blu
- senza parole
- vita spericolata
- canzone
- albachiara

 

Ticket

 

Review Corriere Adriatico 17-10-2009

p.19:

Canta Vasco e accende l’emozione
In seimila al PalaRossini per la prima data dei quatto concerti in programma ad Ancona

Ancona Quello di Vasco non è un concerto come gli altri. Si sa. Ma viverlo è un’altra cosa. “E’ meglio viverla” lo dice anche lui. E quando il Blasco, si proprio lui, entra sul palco senti tutta l’emozione del concerto. Che diventa il terremoto del sussulto dei seimila del PalaRossini. Alla prima delle 4 date anconetane, tutte sold out, Vasco si presenta davvero carico. Un mega palco, anche se siamo nella tournée dei palazzetti l’impatto è fortissimo, da stadio: un fondale di led, quattro gabbie che cariche di luci che calano a comando sulle teste di pubblico e musicisti, ed una pedana idraulica che si spinge fino al centro della struttura. Si comincia con Un gran bel film, alla quale seguono Cosa vuoi da me e Ieri ho sgozzato mio figlio, per continuare poi con La nostra relazione, ripescata addirittura da Cosa vuoi che sia una canzone... del '78, Ogni volta, Gli angeli e Domenica lunatica. Poi il Blasco annuncia la mia nuova canzone e parte 'Ad ogni costo', rifacimento di 'Creep' dei Radiohead, già conosciutissima e cantata da tutti. E’ un Vasco decisamente rock quello della prima parte del concerto, con qualche intermezzo melodico: Delusa, Stupido hotel, Un senso, Deviazioni e Il mondo che vorrei.

Ma il bello deve ancora arrivare, momento clou del concerto: si abbassano le luci in scena e il rocker di Zocca si presenta solo, sulla pedana che raggiunge l'esatto centro dell'arena, con una chitarra acustica. Questo è un esperimento, spiega lui alla folla: Voglio farvi vedere come nascono le mie canzoni. L'attacco e su Sally, eseguita assolutamente unplugged. Da anni non vedevamo Vasco suonare la chitarra sul palco, da solo per giunta. Si continua sullo stesso tono ma in crescendo: subito dopo arriva Dillo alla luna, sull'esecuzione della quale si innesta un'altra chitarra acustica, per poi finire con Incredibile romantica suonata - sempre in chiave intimista - con l'apporto di tutta la band. Che come sempre è impeccabile, rocciosa, con i due chitarristi Maurizio Solieri e Stef Burns, Claudio Golinelli al basso, Alberto Rocchetti alle tastiere, Andrea Innesto sax e cori, Matt Laugeh alla batteria, Frank Nemola alla tromba e Clara Moroni ai cori. Un sound decisamente internazionale, adatto a un pubblico europeo e una scaletta studiata su misura per il ritorno nei palazzi dello sport con un clima che mette insieme nello stesso tempo una dimensione teatrale e la forza di impatto cui ci ha abituato negli stadi. La parte più nuova è comunque quella finale che ci restituisce in qualche modo il Vasco delle origini e che, come da tradizione, conclude il concerto con un’irrinunciabile Albachiara.

Stasera, mercoledì 21 e giovedì 22 si replica.

MARCO CHIATTI