L'Unione Sarda — 21 giugno 1999
La Nuova Sardegna — La Nuova Sardegna — 22 giugno 1999 pagina
-1 sezione: SPETTACOLO
In ventimila da tutta l'isola hanno assistito
nell'Arena della Fiera di Cagliari al concerto di Vasco
Rossi Rock d'autore, è tornato Blasco Un'emozionante serata
tra antichi motivi e nuove canzoni
CAGLIARI. Innamorati di Vasco. Ventimila cuori impazziti
per due ore, per un concerto di grande musica e spettacolo,
emozionante e generoso. L'arena della Fiera, invasa sin
dalle prime ore del pomeriggio di domenica da un pubblico
coloratissimo che, dopo aver consumato l'attesa tra panini
e cola, indossato bandane e T shirt con faccione della rockstar,
ha accolto con un impressionante boato l'inizio della serata.
Una scossa elettrica, una partenza accellerata che dà subito
il ritmo giusto alla tappa cagliaritana del «Rewind tour»
di Vasco Rossi, pensato apposta per far rivivere in diretta
le sensazioni e i suoni di quella epica giornata di Imola
dello scorso anno, unico concerto del 1998 tenuto davanti
a centocinquantamila spettatori. E canzoni, musica e scaletta
sembrano infatti rispettare quasi, passo per passo, proprio
la bella registrazione di quel live, il doppio «Rewind»
(Emi) in testa alle classifiche di vendita. Appena ritoccata
dopo la scomparsa improvvisa del fedele amico e compagno
di tante avventure, il chitarrista Massimo Riva, sostituito
da un altro bravissimo strumentista come Maurizio Solieri.
Ecco così una efficace sequenza di brani che ricostruisce
le tappe di una carriera e riconsegna al pubblico il cantautore
rock giunto a una fase di importante maturità. E che, dopo
decenni di attività e canzoni, di periodi alterni segnati
da difficoltà sul piano privato e artistico, ha visto piovere
anche significativi riconoscimenti (Vasco Rossi è stato
pluripremiato ai Pim della Musica organizzati da «Musica»
di «Repubblica»). Certo Vasco non è più il «Blasco» ribelle
di «vite esagerate» e anche le phisique du role è cambiato.
Un po' più appesantito nei chili e negli anni, ma non per
questo senza carisma e grinta. Anzi. Il concerto infatti
è davvero una perfetta bomba ad orologeria che basta la
sua comparsa, figura di rocker in nero, pantaloni in cuoio,
camicia aperta sul petto, fascia sulla testa, occhiali scuri
(e microcamera incorporata) per dare il giusto innesco.
E far volare. Come recitano i versi del brano di apertura
«Lo show» scritto da Vasco in coppia con Solieri: «Quando
quel suono diventerà «blu»... sarà l'inizio.../ crescerà
piano e ti scenderà giù/ giù come un brivido/ quando di
colpo comincia lo show/ sta pure certo che/ questa è la
volta che volerai su.../ volerai via con me». Ed è così.
Dopo «Show» una quaterna secca _ «Sballi ravvicinati del
terzo tipo», «Rewind», «Nessun pericolo per te» e «Blasco»
_ che toglie il fiato.
Un rock che va a mille all'ora e una band che sembra tornata
ai tempi mitici della Steve Rogers band (e a pensarci bene
in fondo, il sound, evoluto e arricchito rimane sempre fedele
alla linea). Un solido rock chitarristico che ha in Stef
Burns e Solieri, i due pilastri di un'architettura sonora
semplice ma di sicuro effetto: lunghi e virtuosistici assolo
e perfetta complementarietà. Rock d'annata, travolgente,
capace di impennate acide e qualche giravolta funky, corre
spedito sostenuto dal drumming potente di Jonathan Moffet,
Claudio Golinelli al basso, Alberto Rocchetti, pianoforte,
Franca Nemola ai computer, Alessandro Innesto, sax e cori
con Clara Moroni. Lo scenario poi, di efficace spettacolarità,
ammicca all'incombente terzo millennio, proponendo un modo
assolutamente interattivo di leggere lo show. Incastrato
in una sorta di cattedrale neogotica _ che pare disegnata
da un Gaudì del 2000 _ fatta di altissime guglie d'acciaio
che si inerpicano a scalare il cielo, un grandissimo schermo
che rimanda le immagini riprese da diverse telecamere (compresa
la microcamera degli occhiali di Vasco, che giusto per restare
in terra spagnola, sembra citare i fotogrammi di un film
di Almodovar) che rimescolano immagini in primo piano dei
musicisti e degli spettatori con filmati e fotogrammi, mentre
ai lati del palco, sulla testa del pubblico e sulle mura
laterali scorrono altri disegni in un totale gioco di rimandi.
E con le immagini, i forti colpi di luce, vola alta la musica.
«Stupendo», «Jenny è pazza», «Sally», «L'una per te», «Senza
parole», lunga parentesi dedicata alle ballate romantiche
e amare, per tornare velocemente al presente di «Vivere»,
«Gli spari sopra», «Delusa», «Io no». E ancora un lunghissimo
emozionante bis, il ricordo di Riva («Nessuno muore mai
completamente, qualche cosa di lui rimane sempre... Vivo
dentro di noi Viva Massimo Riva») e le canzoni come «Bollicine»,
«Vita spericolata» e «Albachiara» che hanno davvero segnato
un'epoca. Cantate all'unisono con le mani alzate e i cuori
gonfi di emozione.
Walter Porcedda
La Nuova Sardegna — 21 giugno 1999 pagina -1 sezione: CAGLIARI
IL TOUR DI VASCO ROSSI APPRODA ALLA FIERA Il popolo
del rock canta insieme al Blasco
CAGLIARI. Vasco sei grande, Vasco sei il migliore di tutti.
L'urlo dei ventimila che dal pomerigio avevano preso d'assalto
lo spazio allestito alla Fiera ha accompagnato fin le prime
note di uno dei concerti più attesi dell'estate cagliaritana.
E Blasco non si è risparmiato, regalando due ore di musica
e grinta in quantità industriale. Grande la band, azzeccata
la scaletta con una scelta di successi e pezzi meno conosciuti
che il popolo del rock ha cantato e ballato senza fermarsi
un attimo in un crescendo esaltante.
La Nuova Sardegna — 20 giugno 1999 pagina -1 sezione: SPETTACOLO
CAGLIARI
E oggi Vasco Rossi
Ancora poche ore e il nastro sarà riavvolto. Nell'Arena
della Fiera, tutto è pronto per il concerto evento di stasera,
quando sul gigantesco palco, alle ore 21,30 salirà la rockstar
italiana più popolare, Vasco Rossi, nella sua terza tappa
di «Rewind tour». Con lui Jonathan Moffet, Claudio Golinelli,
Stef Burns, Maurizio Solieri, Andrea Innesto, Alberto Rocchetti
e Frank Nemola. I cancelli sono aperti dalle 17.
La Nuova Sardegna — 19 giugno 1999 pagina -1 sezione: CAGLIARI
Il superpalco di Vasco Rossi
CAGLIARI. Domani alla Fiera c'è lui, Vasco, con le sue
poesie dure, la sua voce roca che mette assieme amore e
violenza. Da ieri gli operai montano alla Fiera il superpalco:
"E' qualcosa di mostruoso", dice chi l'ha visto, alzando
gli occhi verso la vetta di questo scheletro che comincia
a prender forma. Domani sarà lo scenario di luci laser,
schermi giganti e soprattutto sarà il palco di Vasco. Gli
organizzatori fanno sapere che sarà "il tutto esaurito"
_ molti i pullmans in arrivo per l'unica tappa isolana di
Blasco _ nonostante le minacce di chi inseguendo leggende
metropolitane vorrenne rovinare quello che comunque è un
grande evento musicale.
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