CD
Bootleg
This bootleg is a streaming broadcast
from the internet, is from medium to good quality
as streaming quality was in those days!
CD 1 (73m00)
- C'e chi dice no
- Stendimi
- Quel vestito semplice
- Ieri ho sgozzato mio figlio
- Io ti accontento
- Stupendo
- Colpa d’Alfredo
- Sono ancora in coma
- Tu vuoi da me qualcosa
- La nostra relazione
- Canzone
- Standing ovation
- Ti prendo e ti porto via
- Perché non piangi per me
- Io no
- Siamo soli
CD2 (55m26)
- Sally
- Gli spari sopra
- Delusa
- Canzone generale
- Stupido hotel
- Bollicine
- Rewind
- Vivere
- Ridere di te
- Albachiara
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Repubblica
— 26 settembre 2001 pagina 11
Il silenzio, poi l' applauso per
New York
Musica per tutto il pomeriggio. Rock duro, roba anni
Settanta. La gente che grida, che lancia cori contro
Cecchi Gori mentre in tribuna d' onore prendono posto
alcuni giocatori della Fiorentina: Adani, Baronio,
Torricelli. Nel campo i fedelissimi si stringono sotto
il palco, ma possono muoversi con libertà, respirare:
per la prima volta a Firenze ieri è stata sperimentata
una transennatura anzi, una vera e propria «recinzione»
riservata a tremila fan scatenati, ai primi arrivati;
è ispirata al «cuore» inventato dagli U2 nell' ultimo
tour. Ci sono 35 mila persone, allo stadio che vorrebbero
Vasco sul palco già a metà pomeriggio, al grido di
«olè olè olè Vasco» mentre i maxischermi sul palco
proiettanto i messaggini sms che i fan possono mandare
a un numero speciale. Poi le luci fredde del Franchi
si spengono. Buio, solo gli accendini e i cuoricini
che ondeggiano nel campo, sulle gradinate. Diego Spagnoli,
collaboratore di Rossi, sale sul palco mentre i fari
sono puntati sul pubblico: chiede un minuto di silenzio
per le vittime dell' attentato alle Twin Towers. In
realtà sono pochi secondi, perché scroscia un applauso
fragoroso, sincero. C' è chi, nelle tribune, si alza
in piedi. Poi, l' altro coup de theatre: partono le
prime note di «C' è chi dice no», sommerse dalle grida
e dagli applausi; sugli schermi laterali del palco
scorre il testo della canzone ed è karaoke per 35
mila. Le scritte rosse illuminano un pubblico che
tira fuori tutta la voce che ha in gola. Non c' è
niente di divistico in questo no alla violenza e Vasco
lo schivo, lo scontroso, si tiene in disparte: rimane
dietro le quinte e lascia la parola all' urlo di migliaia
di persone contro un' umanità sfregiata, ferita a
morte. Poi eccolo: sulle note di «Stendimi», jeans,
cappellino militare, spolverino di pelle e maglietta
nera, Vasco gongolando su una passerella in fondo
al palco, a metà strada tra discotecona e studio televisivo,
tutto lampadine rosse. Arrivano «Quel vestito semplice»,
«Ieri ho sognato mio figlio», «Io ti accontento» con
un rap imbarazzante, ed è una sarabanda di chitarroni
sentitissimi, poco originali. Per i brividi bisogna
aspettare «Colpa d' Alfredo» e poi il rush finale
con «Bollicine», «Vivere», «Vita spericolata», «Albachiara»:
poche emozioni per la verità in una scaletta che predilige
il nuovo Rossi, quello d' ispirazione non felicissima.
I giovanissimi (sono la maggior parte) si accontentano,
è il Vasco che vogliono. Ma che fine ha fatto Blasco?
- MICHELE BOCCI FULVIO PALOSCIA
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