London UK, HMV Hammersmith Apollo: 4-5-2010
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Review
- Rockol.it
Live Report: Vasco
Rossi @ Hammersmith Apollo Londra 04/05/10
Vasco Rossi da esportazione: la data
di Londra, prima di cinque in alcune delle maggiori
città del continente (seguiranno Bruxelles, Zurigo,
Berlino e Barcellona), regala a Vasco Rossi una dimensione
europea dopo una trentina d’anni di carriera.
Vasco non aveva mai suonato nel Regno Unito e andare
a vedere “the Italian King Of The Stadiums” nella
raccolta atmosfera di un teatro rappresentava già
di per sè una ghiotta attrattiva. Inoltre, l’annuncio
che sarebbero stati messi in vendita dei biglietti
dell’ultim’ora, contribuiva alla formazione della
ressa davanti all’Hammersmith Apollo di Londra la
sera del 4 maggio.
Per la gioia dei bagarini, una quantita’
di festanti italiani si disponeva persino (quasi)
in fila nella speranza di poter acquistare un tagliando,
suscitando la curiosità degli abitanti delle vicinanze
che, per quanti bene abituati al pubblico dei concerti,
si saranno chiesti quale fosse il motivo dietro quella
folla chiassosa, le urla, i cori da stadio. Difficile
per loro capire che quella eterogenea mescolanza di
età e abbigliamento era la Combriccola del Blasco
UK. Difficile, peraltro, immaginare quanti tra loro
siano riusciti poi ad entrare; in ogni caso, all’interno
la sala sembrava accogliere ben oltre la capacità
massima di 5000 persone. Semplicemente stracolma.
Puntuale, alle 20.00 Vasco inizia lo
show. La rigidita’ della concertistica londinese prevede
che tutto debba terminare alle 10:30, per cui l’orario
di inizio prematuro per i nostri standard è la prima
vera buona notizia: Vasco non si sarebbe risparmiato,
offrendo ben oltre due ore di musica ai suoi fedeli
d’oltremanica. La scelta dei brani non è necessariamente
il ‘greatest hits’ che ti aspetti, anzi: cattura i
vecchi fans come gli avventizi e già dalle prima battute
propone spericolati abbinamenti e imprevedibili successioni
di pezzi come ‘Bollicine’ e ‘Anima fragile’, o ‘Stupendo’
e ‘Un senso’. Rapidi uno-due che convergono in un
gigantesco karaoke collettivo senza sottotitoli (ma
sono pochi a non conoscere le parole…). Come al solito
e più del solito, questo non è un concerto da guardare,
ma al quale partecipare, un’altalena tra rock e melodiosi
ricordi, la formula che garantisce da decenni a Vasco
la corona di re del rock-pop italiano dal vivo. E
Vasco corre, salta, gigioneggia, urla, scherza, ma
sopratutto tiene le redini del lungo show, con la
perizia che ci si aspetta da un animale da palco come
lui, con una freschezza a tratti sorprendente: al
contrario di quanto si direbbe dell’inossidabile statuarietà
di Maurizio Solieri, anche nel 2010 il tempo pare
avere scalfito solo il fisico del Blasco senza intaccarne
la verve. Il pubblico è calamitato dal suo unico carisma
alla buona, che niente toglie alla sua credibilita`
da rockstar. ‘Canzone’ è l’inno all’amore perduto
trasformata in omaggio e ricordo dello scomparso Massimo
Riva, probabilmente il punto più alto di una comunque
memorabile serata. Poi la inevitabile conclusione:
una infinita ‘Albachiara’ come sipario.
Molti colleghi lo hanno preceduto, ed
alcuni sono considerati a buon titolo ‘articoli da
esportazione’. Tardivo ma suggestivo, il tour europeo
di Vasco difficilmente contribuirà ad esportare il
rock italiano all’estero – se assumiamo che la data
di Londra funzioni come benchmark, si noti che il
pubblico qui era assolutamente e quasi esclusivamente
costituito da italiani. Ma torna a porre il filosofico
dubbio di sempre: quanto la nostra musica sia penalizzata.
E, al dubbio, aggiunge una curiosità: cosa sarebbe
stato mai se, con i suoi numeri, Vasco fosse nato
per caso in Inghilterra…?
Antonio Cherchi
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Review
- Altsounds.com
Christina M. made a beautiful
review on Altsounds.com. Here you can read a part
of it:
...Visually, I must admit, it’s between
disturbing and embarrassing: not many 58 years old,
actually not many human beings, if any, can look good
in high wasted, tight jeans; and IF there is anyone
who can proudly strut their stuff in a similar outfit,
good old Vasco is surely not one of them: very spaghetti-redneck,
with his big belly sticking out and his unmentionables
squashed by the tight trousers’ crotch. The audience,
however, doesn’t seem to care (and they never did
really, come to think of it). All they see is his
deep, gentle blue eyes, like a door to a world made
solely of emotions.
Vasco gives the five thousand gathered
at the Apollo almost two and a half intense hours
of rock’n’roll and poetry, laughter and tears, starting
with 1996's ‘Un gran bel film’ (‘a great, beautiful
movie’) and taking us back to 1981 with ‘Ieri ho sgozzato
mio figlio’ (‘Yesterday I cut my son’s throat’). It’s
hard to find a highlight in a set list that covers
over thirty years of Vasco’s career, as much as thirty
years of my own life. ‘Domenica lunatica’ (‘Lunatic
Sunday’) makes me dance, ‘Sono ancora in coma’ (‘I’m
still in a coma’) makes me scream, ‘Delusa’ (‘Disappointed’)
makes me laugh, ‘Stupendo’ (‘Awesome’) makes me think,
‘Sally’ makes me cry. And then the anthem ‘Vita spericolata’
(‘A daring life’) which is a manifesto of a generation,
together with tonight's greatly missed ‘Siamo solo
noi’ (‘It’s just us’).
However, what really deserves the spotlight
tonight is the crowd: it’s like Italy just won the
World Cup final. The enthusiasm, involvement and participation
Latin people can express are second to none. A day
spent at the surrounding pubs in preparation, after
a night spent at the airport for many, translates
in a merry haze, a 5,000 strong group hug melting
into one unique voice, that takes over singing duties
for the final classic medley of ‘Canzone’ (‘Song’)
and ‘Albachiara’ (‘Bright dawn’). There are also plenty
of home-made banners, from ‘Vasco sposami’ (‘Vasco
marry me’) to several songs quotes. And when the last
notes of ‘Albachiara’ fade and Vasco and his loyal
band say their goodbyes, no one seems ready to leave:
the lights come up, the roadies start taking the stage
apart, and the public is all still there, standing,
chanting and hoping for more. You know they could
stay here and keep singing and drinking all night,
and then more tomorrow... But it’s curfew time. ‘The
system’ wins.
‘La combriccola del Blasco’ (‘Blasco’s
gang’, one of his old hits from which he still carries
the nickname Blasco) gets slowly dismembered by a
tired and confused security staff, to get together
again outside for a few more pints. There’s still
plenty of time to enjoy the vibe, before heading back
to the airport for the first Ryan Air flight in the
morning. Vasco Rossi conquered London: his army can
now retire.
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DVD
Bootleg
the DVD bootleg has been recorded by
vascolive.com: only missing the
interludio of the band but quality is very good!
If you are interested in a copy, you can
send an email and make a proposal for a trade.
Source:
Flip video Ultra HD 8Gb camera
DVD 1
- Arrivo vasco (YouTube)
- Le prove (YouTube)
- Pubblico fuori
- Apertura Show: Intro classico
- Un gran bel film
- Ieri ho sgozzato il mio figlio
- Che cosa vuoi da me
- La nostra relazione
- Sto pensando a te
- gli angeli
- domenica lunatica
- Bollicine
- anima fragile
- Io ti perderó
- ad ogni costo
- Stupendo (YouTube)
DVD 2
- sono ancora in coma
- delusa
- quanti anni hai
- un senso
- deviazioni
- il mondo che vorrei
- sally
- dillo alla luna
- - vita spericolata
- canzone
- albachiara
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Vasco at HMV Hammersmith
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