|    Il 
                      Messagero - 01.09.1984
 
  
      Corriere 
                      della Sera - 01.09.1984
 
  
    Repubblica 
                      - 02.09.1984 pag. 25 sezione Spettacoli
 UNA ROCKSTAR TRAGICOMICA DI NOME VASCO ROSSI 
                    NETTUNO - Davvero una gran fatica: un tortuoso 
                      labirinto di stradine, filtri messi qui e là senza indicazioni 
                      precise in modo da costringere la gente a camminare per 
                      chilometri prima di arrivare allo stadio del baseball. Ancora 
                      una volta (ma che ingrato destino) la musica pop bisogna 
                      guadagnarsela. Ma alla fine l' altra sera, a parte la scomodità 
                      del posto, il popolo giovanile, in gran parte accorso da 
                      Roma, ha potuto celebrare gli sgangherati trionfi del più 
                      simpatico dei nuovi big della canzone. Vasco Rossi è un 
                      antidivo per eccellenza, si propone alla gente come uno 
                      di loro, soprattutto parla come uno di loro. Con semplicità 
                      e naturalezza è riuscito a mettere in musica il linguaggio 
                      dei ragazzi, quello che si parla tutti i giorni. E non è 
                      poco. Dal vivo, se possibile, Vasco Rossi è ancora più immediato 
                      che nei dischi. Si comporta da buon rocchettaro (e quale 
                      ragazzo non ha un' anima rocchettara da qualche parte) urlando 
                      alla notte i guasti tragicomici del suo Fegato spappolato, 
                      oppure senza alcun ritegno "Mi piaci perchè sei porca, perchè 
                      sei bionda" e così via, poi blandisce i suoi scatenati fans 
                      con dei lenti ironici, ma strappacuore, rigorosamente scanditi 
                      dal giro del do (che è una garanzia di dolce ammaliamento), 
                      e nessuno se la prende troppo se così facendo egli ricalca 
                      canzoni già esistenti (come la bella Ogni volta che rievoca 
                      inevitabilmente "Insieme" di Mogol-Battisti), anche perchè 
                      quello che conta e che lo diversifica definitivamente, è 
                      la sua autoironia, il tono un po' svaccato, quella vocazione 
                      a mostrarsi come un perdente, come un disperato senza arte 
                      nè parte. Tutto sommato, e forse è questo che gli ha guadagnato 
                      tanti consensi, senza alcuna presunzione, Rossi è l' ultimo 
                      rovinato eroe di una generazione che fino a poco tempo fa 
                      riusciva ancora a ricostruire una sua storia, a riconoscersi 
                      in una condizione globale, a valutare alcuni punti di riferimento 
                      collettivi. A differenza di tutti i suoi colleghi, lui ancora 
                      riesce a dire qualcosa su come è la vita oggi, perlomeno 
                      sottintendendo le speranze deluse, la caduta del romanticismo 
                      ideale. Per fortuna lo fa in modo tragicomico, magari anche 
                      un po' cheap, ma in fin dei conti qualcosa arriva al pubblico, 
                      visto che chi parla è un ex-ragazzo di provincia (cresciuto 
                      nelle zone di frontiera tra Modena e Bologna), come quando 
                      in Siamo solo noi raccoglie i cascami ironici di una cultura 
                      d' opposizione che un tempo aggregava migliaia di giovani. 
                      Il vero inno, incontrastato, rimane Vita spericolata, cantato 
                      dallo stadio in coro, quello stesso pezzo che osò cantare 
                      a Sanremo tra gli strali dei benpensanti che pensarono bene 
                      di mettere in guardia le mamme da messaggi così insidiosi, 
                      e che invece, alla faccia degli stessi moralisti, è diventato 
                      uno dei brani più diffusi e circolanti di tutto il canzoniere 
                      giovanile. Fedele al suo personaggio, Vasco Rossi si agita 
                      sul palco come un forsennato, ma sempre con movimenti goffi 
                      e imbranati, proprio al contrario di quello che ci si aspetterebbe 
                      da una rockstar affermata. - di GINO CASTALDO     Corriere 
                      della Sera - 30.08.1984
 
  
    
                       
                        |  
                             L'Unita 
                              10-08-1984
 
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                             Repubblica 
                              - 10.08.1984 pag. 13 sezione Cronaca Lazio
 NUBIFRAGI E TEMPORALI SI SONO ABBATTUTI 
                              SULL' ITALIA CENTRALE Mattinata di pioggia e grandine su 
                              tutta la regione. In particolare a Roma e lungo 
                              il litorale sud si è avuto un nubifragio che ha 
                              provocato numerosi allagamenti e crolli. I vigili 
                              del fuoco hanno ricevuto centinaia di chiamate. 
                              A Nettuno, a causa dell' allagamento dello stadio 
                              comunale, è stato rinviato il concerto del cantante 
                              Vasco Rossi. Diversi incidenti stradali sono 
                              avvenuti sulle strade della regione, ma non ci sono 
                              state vittime. Sulle autostrade il traffico ha subito 
                              forti rallentamenti.                                    |   L'Unita 
                      09-08-1984
 
 
     
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